Con il lancio di Ipad, Apple ha compiuto un altro passo verso quelle che John Battelle, definisce IWorld, un ambiente aperto agli sviluppatori di applicazioni ma le cui direzione strategica per garantire facilità di utilizzo degli utenti è strettamente regolata da Apple.

Un ambiente a tasso di apertura variabile in cui le politiche sono strettamente regolate da Apple ma in cui è possibile riprodurre pezzi di web depurati dalla complessità e dal rumore di fondo del web ma che rappresentano il luogo ideale per la migrazione del media analogico in digitale. L’ambiente a tasso di apertura variabile consente ai produttori di media: Film, libri, magazines, newspapers e serie televisive di poter  distribuire su piattaforma digitale i propri assetti sviluppando anche delle modalità di transazione che assicurino anche nuove forme di ricavi. Apple attraverso l’App Store ha creato un mercato per gli sviluppatori che  consentono Ia riproduzione di “ pezzi di web”  all’interno di “IWorld” garantendo anche per loro la possibilità di modelli di remunerazione che sostengano il proprio lavoro.

Ipad rappresenta un vero e proprio “personal media” che grazie all’esperienza di utilizzo estremamente piacevole per l’utente lo spinge a riempirlo di tutti i propri contenuti preferiti che sono resi disponibili attraverso gli stores. Un caso esemplare è rappresentato dalla possibilità per i giornali di essere distribuiti su Ipad preservandone il proprio format originale fatto di impaginazione, ranking delle notizie e visone di insieme che con le versioni web viene sostanzialmente perso. Il giornale viene cosi’ arricchito di interazione attraverso l’aumento delle gallerie fotografiche, l’inserimento di video, di aggiornamenti in tempo reale e funzioni social, ma per il resto rimane anche fedele al proprio formato originale ma reso indipendente dalla carta.

Esistono diverse start up che stanno sviluppando applicazioni per supportare la distibuzione dei giornali su Ipad, che affrontano il mercato in maniera diversa:

Paperlit  (www.paperlit.com) una società italocaliforniana che consente ai giornali di essere distribuiti con il proprio brand garantendo la possibilità di esternalizzare il propri sforzi di R&D mantenendone nello stesso tempo un forte controllo sul brand e sulla user experience.

Zinio (www.zinio.com) si posiziona invece come edicola universale capace di aggregare sotto il proprio brand tutte le testate per favorirne l’abbonamento digitale. In questo caso da parte dei giornali viene esternalizzato sia l’R&D che la distribuzione.

Un altro approccio è rappresentato da soluzioni custom sviluppate da proprie risorse interne o da società terze che sviluppano applicazioni secondo le specifiche delle stestate.

Il successo di questa migrazione del media cartaceo analogico nel “wallen garden” di Ipad sarà comunque principalmente dipendente da 3 elementi:

  1. Il numero di vendite che Ipad sarà in grado di generare;
  2. La capacità delle testate di migrare efficacemente con formati in grado di poter assicurare forme di vendita o abbonamento;
  3. La possibilità che questa migrazione possa rappresentare una piattaforme pubblicitaria innovativa in grado di coniugare l’interattività propria del mezzo digitale con la brand experience dei mezzi tradizionali.

Il lancio di Iad la piattaforma pubblicitaria di Apple, avvenuta attraverso l’acquisizione di Quattro, va proprio in questa direzione, quella di  assicurare che l’ecosistema a tasso di aperura variabile e saldamente regolato di IWorld possa contare su un ulteriore elemento di monetizzazione.