L’imprenditorialità innovativa è una leva fondamentale per la crescita economica delle nazioni, nei casi di successo il capitale di rischio ha spesso assunto un ruolo determinante. Anche nel contesto italiano, il sistema del venture capital è una delle chiavi principali per poter generare ricchezza e occupazione.

E’ disponibile on-line la prima stesura del paper sulle prospettive del venture capital e dell’imprenditorialità innovativa.  Si tratta di una “versione beta” aperta a contributi e miglioramenti, redatta in vista dell’evento “veDrò: L’italia al futuro” e legata alle discussioni sviluppate nel corso dell’iniziativa.

Di seguito un estratto del testo:

L’obiettivo di questo lavoro è stimolare il dibattito sul ruolo strategico del capitale di rischio per la competitività dell’economia Italiana nel lungo periodo. Come è noto, il venture capital è il finanziamento di aziende di recente costituzione che operano in settori ad alta crescita. Si tratta di una forma di investimento che ha un’ottica di lungo termine, tendenzialmente poco liquida e con un livello di rischio significativo, che ha l’obiettivo di ottenere rendimenti comparativamente più elevati rispetto ad altre forme di impiego di fondi.

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Nel rapporto “The Global Venture Capital and Private Equity Attractiveness Index 2009-10”, realizzato dalla IESE Business School in collaborazione con Ernst  Young, l’Italia è collocata al ventinovesimo posto nella classifica mondiale per attrattività del suo sistema economico nei confronti di tali forme di investimento. Secondo questo studio la principale minaccia per il mercato del capitale di rischio nei prossimi anni consiste nel limited VC role in supporting R&D activity and early stage financing in innovative ventures. Questo fattore è legato alle tradizionali debolezze del contesto italiano: tassazione eccessiva, peso rilevante dei settori maturi esposti alla concorrenza internazionale, struttura inefficiente del mercato del lavoro, basso livello di investimento e ridotta penetrazione di Internet. Si tratta di elementi che hanno un impatto al di là degli operatori specializzati e dei soggetti coinvolti direttamente: il legame tra venture capital e sviluppo economico è molto chiaro ed è stato identificato da diverse fonti.

Una maggiore incidenza di investimenti in imprese innovative nelle loro prime fasi di attività è correlato ad un incremento della crescita economica, dell’occupazione e dei principali di indicatori di innovazione. Ad esempio, negli Stati Uniti le venture backed companies producono una ricchezza pari al 21% del PIL e danno lavoro all’11% degli occupati nel settore privato. Inoltre, le aziende sostenute dal venture capital sono maggiormente performative ed ottengono risultati superiori alle altre imprese sia in termini di reddito prodotto sia in termini nuovi posti di lavoro generati. Questo è vero in particolare per i fondi che operano nel primo quartile, che agiscono con un approccio “hands on”, supportando gli imprenditori nello sviluppo del business e nel networking commerciale e finanziario. Secondo un recente studio della Ewing Marion Kauffman Foundation, in media le aziende ad alta crescita, il top 1% del campione statunitense, hanno creato il 40% dei nuovi posti di lavoro. E’ un tipo di conclusione che evidenzia l’importanza dell’imprenditorialità innovativa e della creazione di nuove aziende nei settori ad alta crescita.