Lo sviluppo di nuova impresa innovativa e’ da tempo uno degli elementi fondanti di una politica industriale rivolta al futuro. Recentemente anche il prossimo Governatore della BCE Mario Draghi ha evidenziato come sia di assoluta attualità la creazione di prospettive di occupazione per le nuove generazioni. Il tema dello sviluppo del Venture Capital, inteso come motore per lo sviluppo di attività imprenditoriali innovative, e’ quindi cruciale per determinare il futuro di tutte quelle persone che vogliano scommettere su se stessi, mettendosi alla prova creando nuove imprese, quindi occupazione e sviluppo economico.

L’Aifi, l’associazione che raggruppa gli operatori di Venture Capital in Italia ha appena rilasciato il suo libro bianco relativo alle proposte per lo sviluppo del Venture Capital in Italia. Anche a Vedrò, il think tank promosso tra gli altri anche da Enrico Letta, sono state discusse ed elaborate proposte provenienti da tutti gli operatori dell’ecosistema dell’innovazione.

In entrambi i casi sono emerse delle considerazioni che permettono di definire perche’ e’ importante e cosa bisogna fare affinche’ si creino anche nel nostro paese le condizioni di sviluppo del Venture Capital. Negli Stati Uniti, il paese in cui il Venture Capital e’ piu’ diffuso, le venture backed companies producono una ricchezza pari al 21% del PIL e danno lavoro all’11% degli occupati nel settore privato. Secondo uno studio della Kauffman Foundation, in media le aziende ad alta crescita, il top 1% del campione statunitense, hanno creato il 40% dei nuovi posti di lavoro. Anche in Europa, secondo la European Venture Capital Association, dal 1997 al 2004 le aziende supportate dal venture capital hanno avuto una crescita composita degli occupati pari al 2,4% annuo contro lo 0,7% delle altre aziende. E’ un tipo di conclusione che evidenzia l’importanza dell’imprenditorialità innovativa e della creazione di nuove aziende nei settori ad alta crescita tramite il venture capital.

In Italia l’andamento dell’investimento in venture capital ha mostrato un andamento storico parzialmente allineato al ciclo globale specifico del settore, il valore finale si attesta sui 100 milioni di Euro all’anno, comparativamente minore rispetto al valore assoluto di altri paesi Europei.

A livello comunitario, La Commissione Europea ha piu’ volte sottolineato come, in Europa, sussista una situazione di grave e generalizzata carenza di finanziamenti di avvio per le imprese innovative. In Italia la situazione e’ ancora piu’ complicata visto che la disponibilita’ del sistema dei fondi e’ in rapporto di 1 a 10 rispetto ad esempio alla Francia.

Per sviluppare il sistema di investimento in imprese innovative destinato alla realaizzazione di nuove iniziative imprenditoriali innovative viene proposta “La  creazione di un “fondo di fondi” in cui le risorse rese disponibili dalla pubblica amministrazione vengano assegnate in gestione, tramite un processo competitivo, a fondi di Venture Capital, i quali sono tenuti a raccogliere un ammontare di risorse almeno equivalente sul mercato privato”

Questo e’ il modello che ha consentito all’ EIF European Investment Fund di finanziare una larga parte del fondi di VC europei ed anche il modello dello Yozma Goup Israeliano che capitalizzato inizialmente con 100 MIO ha generato 10 fondi a capitalizzazione mista pubblico/privato e finanziato 200 aziende di cui 20 quotate.

Vale la pena ricordare che tutte le principali aziente tecnologiche innovative che occupano migliaia di persone ed i cui prodotti sono utilizzati da milioni di persone: Google, Apple, Facebook, Amazon, Salesforce, Baidu, EBay, Intel, HP, Cisco, sono tutte state finanziate da Venture Capital. L’augurio che e’ anche tra i nostri figli in Italia possano nascere, crescere e prosperare i futuri imprenditori innovativi.